Lotta alla morte cardiaca improvvisa nei giovani
La Società Italiana di Cardiologia e la Fondazione Italiana Cuore e Circolazione – Onlus, hanno intrapreso a partire dall’anno scolastico 2008/2009 una campagna di screening cardiovascolare in tutti i giovani di età fra i 16 e 18 anni delle Scuole secondarie di II grado, con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR) e gli Uffici Scolastici Regionali e Provinciali a favore della lotta alla morte cardiaca improvvisa nei giovani.
Il progetto prevede per prima cosa l’identificazione dei soggetti a rischio attraverso un’attività di screening cardiovascolare e la conseguente messa in atto di misure preventive, quale riduzione dell’attività sportiva intensa o la conversione in sport meno impegnativi, nonché l’adozione di approfondimenti diagnostici e terapie farmacologiche salvavita.
La morte improvvisa può colpire anche soggetti giovani, apparentemente sani. Ne sono affetti all’anno 4-5 soggetti ogni 100.000 giovani sotto i 35 anni, in pieno benessere. Sono eventi tragici, devastanti dal punto di vista famigliare e sociale: si possono prevenire?
Gli studi patologici condotti nell’ultimo ventennio hanno dimostrato che il fenomeno interessa soggetti con malattie cardiovascolari occulte e che lo sforzo o l’emozione triplicano il rischio. Esistono, infatti, cardiopatie perfettamente compatibili con prestazioni meccaniche di cuore anche di livello elevato, che mostrano una vulnerabilità elettrica a rischio di fibrillazione ventricolare e arresto cardiaco.
Si tratta di difetti congeniti (anomalie delle arterie coronarie o del tessuto di conduzione) o malattie genetiche (cardiomiopatie) che possono essere facilmente identificate mediante screening elettrocardiografico.
Il progetto consiste di:
1. Elaborazione di un protocollo di screening cardiologico: storia famigliare e personale, esame obiettivo (auscultazione, pressione) ed elettrocardiogramma a 12 derivazioni per tutti i soggetti giovani dell’ultimo anno delle Scuole secondarie di II grado (età 17-19 anni), da effettuare a Scuola, con trasmissione telematica del tracciato a macroaree regionali, che fungono da centri di lettura;
2. Impiego dell’ecocardiogramma (esame di 2° livello), Holter ed elettrocardiogramma dopo sforzo massimale, nei casi in cui nasce un sospetto di cardiopatia all’ECG, da effettuare presso Centri Cardiologici Universitari, Ospedalieri o della Cardiologia Ambulatoriale del Territorio, nonché presso le Cardiologie dei Centri di Medicina dello Sport;
3. Approfondimenti diagnostici di 3° livello nei casi non chiariti, con l’impiego anche di tecniche invasive (risonanza magnetica nucleare cardiaca, esame elettrofisiologico, coronarografia, biopsia endomiocardica, mappaggio elettro-anatomico del cuore) fino alla diagnosi conclusiva e alla definizione di programma terapeutico;
4. Esame genetico con screening dei famigliari, nei casi di malattia geneticamente trasmissibile.
Arrivare al cuore dei giovani di tutta Italia!
E’ questo l’obiettivo della Fondazione Italiana Cuore e Circolazione-Onlus, perseguito ormai da diversi anni con l’impegno nella campagna di prevenzione contro “la morte cardiaca improvvisa nei giovani”.
Nell’ambito di questo progetto, tra dicembre 2010 e maggio 2015, sono stati sottoposti a screening elettrocardiografico oltre 15.000 studenti appartenenti alle classi 4^ e 5^ della scuola secondaria di II grado di tutto il territorio italiano.
I risultati sono degni della massima attenzione: in una popolazione di ragazzi apparentemente sani, nel 23% sono presenti alterazioni elettrocardiografiche meritevoli di approfondimento diagnostico. Tuttavia, questi dati non indicano che 23 ragazzi su 100 sono malati, ma accendono un campanello d’allarme sulla necessità di eseguire ulteriori approfondimenti diagnostici.
Infatti dagli esami di secondo livello effettuati è chiaramente emerso che di questo 23% solo nell’1 % dei casi sono state riscontrate patologie cardiache che hanno richiesto terapia. Anche i dati anamnestici sono alquanto significativi poiché circa il 15% dei ragazzi presenta familiarità per malattie cardiovascolari, il 19% presenta abitudine tabagica, il 13% fa abuso di alcol e pratica il cosiddetto binge drinking ed il 6% dichiara di far uso di sostanze stupefacenti.